Questa mattina mi è giunta sulla mia casella di Posta Elettronica Certificata una mail con oggetto “Lettera di DIFFIDA e nota di RETTIFICA” proveniente dal dottor Stefano Gay, del quale ho scritto nel mio precedente post. Il dottor Gay si appella erroneamente alla legge sulla stampa che contempla l’obbligo di rettifica (anche se sono un giornalista iscritto all’Ordine questo è un blog, non una testata registrata; e la rettifica non dovrebbe superare le trenta righe, mentre lui mi ha inviato quattro pagine). Ma voglio accogliere il suo punto di vista perché, al di là di tutto, sono convinto che il dialogo sia l’unico strumento che la divulgazione scientifica abbia per intercettare non tanto gli adepti delle varie sette, ma coloro che hanno dubbi legittimi e magari sono spaventati di fronte ad una malattia seria.